Sindrome oculare - Nuovo Progetto

Vai ai contenuti

Menu principale:

Sindrome oculare

A cura di Giorgio De Santi Oculista P.O Rho

Ricordate quella notizia apparsa sui giornali nell’estate del 1976, quando nel corso di un raduno di legionari americani a Filadelfia, scoppiò un’epidemia di polmonite che si rivelò essere fatale per molti di loro? Si scoprì  che era dovuta ad un batterio, la legionella pneumophila presente negli impianti di ricircolo dell’acqua calda degli impianti idrosanitari e per l’aria condizionata della struttura che li ospitava. Questa polmonite rientra nel gruppo delle malattie legate agli immobili (Building Relate  Illness o BRI) malattie che presentano caratteristiche precise: vi è un gruppo limitato di persone interessate, in genere presenti all’interno di un ambiente circoscritto e c’è una correlazione di causa /effetto tra  agenti biologici contaminanti e patologia individuale. Altre malattie di questo  tipo sono  la pneumopatia da ipersensibilità, la febbre da umidificatore, l’asma legata agli immobili.  Affine  alla  precedente, la Sindrome degli  Immobili Malsani ( Sick Building Syndrome) è stata definita nel 1983 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come un  eccesso di  sintomi irritativi della pelle, delle mucose, di altri sintomi come mal di testa, difficoltà nella  concentrazione, facile affaticabilita’,  in una  popolazione che occupa un immobile.  Il fatto è che per economizzare l’energia vengono costruiti immobili impermeabili agli scambi d’aria con l’esterno, di fatto “ sigillati” e  forniti di impianti di ventilazione  adatti a riutilizzare l’aria evitando di riscaldarla e raffreddarla ogni volta. L’uomo, che un tempo viveva prevalentemente all’aria aperta ora si trova rinchiuso  in spazi limitati e “protetti”, diventando una sorta di “ uomo serra” ;  gli inquinanti presenti nell’aria di questi ambienti agiscono sul nostro organismo per  contatto o per assorbimento. L’occhio per  la sua posizione anatomica è  particolarmente esposto  ad  ogni tipo di aggressione ambientale. Il film lacrimale , la superficie della  cornea e della  congiuntiva  sono in contatto  con l’ambiente esterno   ed i nostri occhi possono di volta in volta presentare irritazione e bruciori oculari, congiuntiviti, intolleranza alle lenti a contatto. Dobbiamo prestare attenzione a  questi sintomi oculari perché  in genere precedono  altri problemi quali asma, allergie, complicazioni otorinolaringoiatriche. L’irritazione oculare oramai è diffusa tra la popolazione, noi oculisti lo possiamo  riscontrare dal notevole numero di  accessi in pronto soccorso o nei nostri  studi con  sintomi legati a questo problema. L’irritazione oculare ha una ricaduta negativa sulla qualità della vita, creando disagio psico-fisico alla persona affetta. Questa sindrome  oculare si sviluppa per una instabilità del film lacrimale in particolare viene ad alterarsi lo strato superficiale lipidico. Si tratta  dello strato più esterno del film lacrimale, che normalmente protegge l’occhio da  una eccessiva e rapida evaporazione delle lacrime. La conseguenza  di questa instabilità porta a micro ulcerazioni della cornea, lesioni della mucosa congiuntivale, determinando inoltre una irritazione delle  terminazioni nervose  presenti nella cornea. Normalmente il film lacrimale  viene  rinnovato ogni 16 minuti circa grazie all’ammiccamento ( il ritmico aprirsi e chiudersi delle palpebre). Questo ricambio è importantissimo perche permette di  avere una superficie corneale  liscia, noi oculisti la definiamo specchiante, cioè di alta qualità ottica
Non solo, grazie al ricambio,  gli epiteli della superficie oculare  sono  difesi dalle pericolose  radiazioni ultraviolette ed infrarosse, vengono inoltre rimosse tutte le nocive sostanze tossiche  che  quotidianamente  vengono a depositarsi sulla superficie corneale , vengono rimossi micro detriti e scorie. Non dimentichiamoci  poi  che se il nostro film lacrimale è sano, possiede una corretta osmolarità, il  che impedisce  la degeneraione delle  cellule corneali  e la loro apoptosi , cioè il loro collasso, la loro morte. Bene, anzi male molto male!!  Lo sapete che all’interno di certi edifici  l’aria può arrivare ad essere  fino a 1000 volte più inquinata di quella esterna ?? La riduzione  al minimo della circolazione dell’aria e l’uso di finestre ermeticamente sigillate facilita l’accumulo negli ambienti interni di elementi inquinanti , con le conseguenze di cui  abbiamo appena detto. Come proteggere i nostri occhi ? Sappiamo come sia difficile se non impossibile cambiare le condizioni ambientali  degli ambienti lavorativi , quindi avendo bisogno di soluzione pratica vediamo cosa fare e cosa non fare. Prestiamo attenzione alla  differenza  tra gocce oculari ( non sono un farmaco,  agiscono per azione meccanica e non farmacologica , spesso contengono conservanti e/o stabilizzanti dannosi per l’occhio )  e collirio. Quindi leggiamo sulla  confezione se si tratta di collirio o gocce oculari (e queste NON le utilizziamo). Quale collirio? E’ sempre meglio consultare un  oculista per la scelta del collirio più indicato.  Se questo non può accadere il mio consiglio è quello di utilizzare un collirio omeopatico a base di Euphrasia officinalis e Chamomilla vulgaris. I due componenti,  oltre ad idratare l’occhio, hanno un benefico effetto decongestionante ed anti infiammatorio. Tale collirio si presenta  in  contenitori monodose,  è privo di conservanti e stabilizzanti e può essere utilizzato in sicurezza anche per periodi prolungati, anche per un mese, tanto che esiste in confezioni da  10 e da 30 monodose. Nella mia pratica ospedaliera ho notato che  molti dei sintomi  correlati alle patologie descritte trovano miglioramento e spesso risoluzione con l’uso di tale collirio.

 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu