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Letterine a Gesù....

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Letterine a Gesù Bambino A cura di Mario Villa Accettazione P.O. Rho

Letterine: ine solo perché sono brevi.
A Gesù bambino: a lui si chiedono i regali, perché il Natale è la sua festa. E’ l’unico caso nel quale è il festeggiato a portare regali anziché riceverli.
1.
Non posso più sopportare il dolore che da sei anni mi perseguita, mentre il mio corpo si sfa e viene colonizzato in ogni sua parte e immobilizzato dal cancro che mi ha colpito. Liberami dal dolore, Gesù:non sei tu che sei morto in croce per liberare l’uomo dal male e dalla morte? Guardami, persona stordita dall’ormai inutile morfina che ogni due ore mi viene iniettata. Fa che la mano dell’infermiera diventi incolpevolmente omicida e mi uccida, liberandomi, lei sì, dalla sofferenza. Se ci sei, Dio di misericordia, donami la morte. Amen.
2.
Guardali, i bravi cristiani, passano senza nemmeno degnarmi di uno sguardo o dicendo “Poverino!”, ma guardandosi bene dal fermarmi anche solo per chiedermi se va tutto bene. Eppure io non sono uno di quei pezzenti insistenti e fastidiosi che ti chiedono soldi solo per poi andarseli a bere o per farsi una dose. Io sto qui, accucciato tranquillo nell’angolo di un androne, in attesa del portiere che domani mattina alle 6 mi scaccerà con un calcio e qualche bella parola, perché i ricchi che entreranno per sedersi nelle loro belle poltrone di pelle. Fammi solo in dono a Natale, Gesù caro: vieni e fai piazza pulita di tutti gli ipocriti della terra, sì, un bello sterminio. Forse la terra diventerà più umana. Buona notte.
3.
Triste, direi fino alla morte, se non temessi di bestemmiare. Timore infondato: la tua tristezza nel Getsemani non era divina, ma umana, ed è di tanti, colpiti dalla depressione, figlia della solitudine esistenziale nella quale si sentono costretti, abbandonati da tutti, cercati da nessuno, umiliati da molti. Guardo dalla finestra sfrecciare il treno ultraveloce: molti viaggiatori staranno tornando a casa dai loro cari per Natale. E il telefono tace, nessuno squillo da miei figli o dai miei colleghi, amici a parole. Almeno tu avevi i pastori a farti compagnia. Mandami qualcuno, Gesù bambino, non lasciarmi sola anche a Natale.
4.
A me di te, Gesù, non me ne importa proprio un fico secco. Dei fichi secchi invece mi importa: devo ricordarmi di comprarli, perché lei ne va matta e quando va in solluchero… Peccato sia sposata, o forse meglio, il sesso senza complicazioni sentimentali è stupendo, solo goduria e nient’altro, una botta di vita e poi via, ognuno per la sua strada. Ricordarsi anche delle mutande rosse per capodanno e del regalo per Guido. Un po’ il Natale rompe, con questa storia dei regali a tutti, meno male che viene una volta l’anno. Uffa, mi toccherà anche andare a messe di mezzanotte con quella rompi di mia madre, che dovrà sfoggiare la sua nuove pelliccia. Gesù, sempre che tu sia mai esistito, fa che il Natale passi alla svelta, questo ti chiedo come regalo.
5.
Sono proprio indecisa: meglio l’ermellino bianco o il visone rivisitato? Quale delle sue farà schiattare più di rabbia le altre matrone alla messa di mezzanotte? Ah, devo anche ricordarmi di chiamare quel debosciato di mio figlio per ricordargli la messa di mezzanotte. Non che creda molto in te, Gesù, ma le tradizioni vanno rispettate. E poi che bello vedere le strade con le luminarie e camminare avvolti da una calda pelliccia nel freddo intenso, magari con la neve, mentre le campane spezzano il silenzio delle strade vuote di auto. Aiutami a scegliere bene la pelliccia, Gesù, poi me la regalerò da sola.
6.
Sono stanco, Gesù. Trentacinque anni di sacerdozio mi hanno sfiancato. Sono sfiduciato: alla messa c’è sempre meno gente, l’oratorio è tristemente deserto, anche alla domenica, se metto in piedi una qualche iniziativa, anche culturalmente interessante, i presenti sono sempre i soliti quattro gatti. Battesimo, comunione, cresima: poi chi vede più  i bambini e men che meno i loro genitori. Adesso capisco almeno un po’ la tua solitudine, quando nemmeno i tuoi ti capivano e ti ritiravi a pregare da solo, perché solo Dio ti ascoltava. Cosa voglio? L’entusiasmo di quando avevo venticinque anni e un po’ di fede in più. Stammi vicino almeno tu, Gesù bambino, perché io tante volte sono lontano da te.
7.
Però il parroco poteva accendere il riscaldamento un po’ prima, si gela più che per strada. Oh, Gesù, perché non rendi il prete un po’ meno tirchio? E poi guarda questo presepe: era il caso di mettere le statuine degli extracomunitari? Per non parlare del camorrista pentito e dei personaggi famosi: san Francesco, madre Teresa, Helder Camara, Gandhi, Martin Luther King, Oscar Romero, i trappisti uccisi in Algeria. E quello lì col mitra chi è? Ma si può mettere Camillo Torres sul presepe in chiesa? Questo prete dev’essere proprio un comunista, altro che presepe dei poveri, questo è un presepe da rivoluzionario. Ah, è arrivato il coro. Speriamo che almeno quest’anno cantino qualche bel canto tradizionale di Natale, perché non è Natale senza Tu scendi dalle stelle e Astro del ciel e Notte placida. E per l’anno prossimo, Gesù, donaci un presepe più decente: ai poveri possiamo pensare tutto il resto dell’anno.
8.
Stanchi e felici. Abbiamo proprio fatto bene a venire a passare il Natale qui, servendo i poveri alla mensa della parrocchia. Ora che i nostri genitori non ci sono più, abbiamo pensato di venire a far compagnia a chi è nel bisogno. Ho la schiena a pezzi e a lui quasi sale il fumo dai piedi, ma ogni volta che gli sguardi si incrociano un sorriso nasce spontaneo sulle labbra. Cosa possiamo volere di più? Per noi niente, per i poveri della terra tutto: che i cristiani lascino le loro belle case calde per andare loro incontro nelle periferie del mondo e vendano i loro beni ai quali sono tanto attaccati e diano il ricavato ai poveri. Questo dovrebbero chiedere dai nostri pulpiti i preti: molti si alzerebbero dalle panche e se andrebbero tristi. La perfezione non ci appartiene. Donaci almeno di riuscire a dare una mano a chi vive nella fame, nella sete, nella guerra, nel freddo, a chi è reso schiavo, ai bambini costretti a combattere, a lavorare anche sedici ore al giorno per fabbricare scarpe e vestiti per i ricchi, a prostituirsi. E quando moriranno falli entrare subito nel tuo paradiso, con il loro corpo trasfigurato, e falli sedere tutti attorno a te. E se qualche cristiano benpensante avesse qualcosa da ridire, rimandalo un po’ sulla terra a patire anche solo un decimo delle loro sofferenze. Grazie, Gesù.
9.
C…., solo 10 euro. Quello quando viene mi riempie di botte. Ma non è mica colpa mia se stasera i clienti se ne sono stati a casa con i parenti. Solo uno sfigato per una sveltina. Oh, ti scandalizzi? Ma che c…. fai tu per me, Gesù Cristo? Perché dal mio villaggio sono finita su questo marciapiede vicino alla Centrale?  Cosa ho fatto per meritarmi questo? Ora mi tocca far l’amore, anzi, no s….., per non dire di peggio, con la peggior m…. umana del mondo. Crederò che tu sei venuto solo se mi libererai da questa vita di m….. Buona notte, Gesù che te ne stai nei cieli e non ti importa un c…. di me.
10.
Un sogno. Sono pronto. Dopo sette anni passerò il Natale con mia moglie e i miei figli. Certo, il 27 dovrò tornare in cella, per altri 5 anni. Ma quest’anno potrò partecipare alla messa nella mia parrocchia. Molti mi guarderanno male, lo so già, il parroco mi ha avvertito delle discussioni nel consiglio pastorale. Spero solo che siano molti anche quelli che mi accoglieranno con un sorriso. Grazie, Signore Gesù, perché sarà dura, ma sarà bello poter stare davanti a Te con mia moglie e i miei figli. Anche per loro ti ringrazio, per la loro fedeltà. Grazie, bambino Gesù.
11.
Guarda, figlio mio, una cometa. Chissà se i tuoi occhi spalancati e scavati la vedono. Stai morendo, lo so. La carestia ha rinsecchito i miei seni e non c’è latte per te. Il campo dei bianchi è troppo lontano perché tu ci arrivi in tempo. Signore Gesù, fa che la cometa si fermi qui, stanotte, e arrivino magi misericordiosi con acqua e latte per il mio bambino. Fa che la luce dorata della cometa si trasformi nella luce blu dei lampeggianti dei soccorritori. E se ciò non è possibile, prendi il mio piccolo dalle mie braccia e fallo sedere al banchetto celeste, dove finalmente potrà sfamarsi. Amen.



 
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