Il Giornalino
Ricordi di un viaggio…
Santiago di Compostela
Non amo raccontare ad altri dei miei viaggi, son cose che vanno vissute di persona, ma ritengo valga la pena fare un’ eccezione per “il Cammino di Santiago”.
Quando ho deciso di organizzarlo, ho letto di tutto (internet dà qualsiasi informazione e qualsiasi versione), ma sempre si finiva con “il valore profondo“ che comunque quest’ esperienza lascia.
Io da scettico, non ho dato peso e mi sono concentrato sull’aspetto materiale di questa camminata che ha comunqueil suo fascino ela sua importanza. Un buon paio di scarpe, un buon zaino, una buona scorta di medicine, ma soprattutto una buona ed affiatata compagnia per questa avventura per poter condividere i disagi e l’emozioni. C’è rimedio a tutto, le vesciche si curano, gli indumenti si comprano, ma una buona compagnia deve essere scelta con cura… non si improvvisa, guai a separazioni nel bel mezzo del camminLa parte più difficile infatti non è stata la fatica ( per questo si possono accorciare le tappe), ma soprattutto condividere tutto il giorno i disagi, il silenzio e la solitudine del percorso.
Il percorso
Ci sono diversi percorsi tra cui scegliere in base alla propria preparazione fisica o ai giorni a disposizione. Il percorso più famoso e praticato è sicuramente la VIA FRANCIGENA o via francese che parte da Roncisvalle ed attraversa tutta la Spagna (737 km).
Altrettanto bello e famoso è il Cammino de Norte che costeggia il mare al nord... ma più impegnativo. Importante è, una volta scelto il percorso, seguire le tappe indicate perché, molto spesso, tra una tappa e l’ altra non esistono strutture per mangiare o dormire.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di mettersi in viaggio verso fine maggio/ inizio giugno perché non è molto caldo, le giornate sono lunghe ma soprattutto non c’è ancora molta gente.
La Credenziale
La Credenziale è un documento di viaggio che accompagna sempre il pellegrino. Serve ad attestare la sua identità, la sua condizione e le sue intenzioni. Serve a distinguere un vero pellegrino da ogni altro viaggiatore. Serve per accedere alle strutture predisposte per i pellegrini (ostelli pensioni, musei..). Viene rilasciata da una autorità religiosa che si assume la responsabilità di ciò che essa afferma, pertanto ne deve essere fatto un uso responsabile e corretto. In Italia la Confraternita di San Jacopo di Compostella ha realizzato una propria Credenziale con tali caratteristiche. Essa viene rilasciata direttamente dalla Confraternita a coloro che la richiedono e che si impegnano ad accettarne il senso e lo spirito. Viene rilasciata a coloro che percorrono le vie di pellegrinaggio a piedi, in bicicletta o a cavallo. È gratuita ma per rendere possibile questo servizio è ben accetta qualsiasi offerta. La Credenziale della Confraternita è predisposta per raggiungere qualsiasi meta sacra e pertanto può essere utilizzata, come di fatto avviene, per coloro che si dirigono oltre che a Santiago de Compostela anche a Roma, Gerusalemme, Monte Sant'Angelo, Loreto, etc.
La mia esperienza
È inevitabile che lungo il cammino, ci si metta a riflettere, a pensare, a fare ordine nella propria mente, a confrontarsi con i compagni di viaggio. Dopo qualche giorno, vuoi per la stanchezza o la ripetitività dei gesti, subentra un po’ di nervosismo. Si aggiunga alla fatica magari la pioggia, o il caldo, gli ostelli che non hanno disponibilità ed anche l’amicizia più salda può incrinarsi... ma se si supera questa prova allora possiamo, alla fine, essere certi di avere amici veri. Sono stato affascinato dai paesaggi, dalle chiese e cattedrali, dagli aspetti folcloristici e culturali della regione, sono stato coinvolto dalle motivazioni dei tanti caminadores incontrati, stupito dalla disponibilità e solidarietà dei Pellegrini… mi sono reso conto che “con poco” si vive lo stesso, anzi! Percorrendo quei sentieri, che da 2 millenni sono stati calcati, si entra in uno stato mentale particolare. Senti in ogni momento la solidarietà della gente del posto che “ti regala” sempre un sorriso o qualche parola di accoglienza. La solidarietà, il cameratismo che si respira con gli altri pellegrini è una cosa concreta. Ho visto pellegrini “donare” la propria felpa ad un altro incontrato sotto la pioggia. Per un altro infortunato, caricarsi lo zaino (8-10 kg) per tutto il resto della tappa. Sono rimasto molto stupito di aver incontrato tanti giovani che percorrevano “il cammino” da soli, perchè attraverso la solitudine si può far luce in se stessi… la ricerca della propria interiorità, è la parola d’ordine che si incontrerà durante tutto il percorso. La situazione che si respira, fa si che il cammino sia percorso da ogni genere di persone, sole o in compagnia in semplicità ed armonia con il mondo circostante. Sicuramente queste emozioni mi rimarranno impresse per sempre. Forse è proprio questo il vero valore del Cammino di Santiago… buen camino!