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Valentina

Dicembre

Valentina A cura di Mario Villa CUP


Valentina è arrivata. Neri come una notte senza stelle i suoi capelli per nascondere gli oscuri pensieri della mente, fumoso labirinto, nebbioso dedalo di viuzze avvinghiate al porto di Marsiglia, dove lei abita.
E’ venuta a farmi gradita visita.
Donna ormai fatta, è provocante con la sua bellezza, con il suo fascino. Bisogna prenderla per i capelli e l’attenzione non è mai eccessiva in questo gesto. Nel tentativo di penetrarne i notturni pensieri rischio di perdermi o di incappare nel Minotauro. Se sbaglio non avrò penne d’uccello trasformate in ali dalla cera: la fuga è proibita dalle regole del crudele gioco.

L’ho conosciuta per corrispondenza. Le nostre lettere miravano solo all’incontro e adesso che siamo uno di fronte all’altra non so che dire, la bocca resta muta di parole e di baci. E’ Marsiglia la rossa che l’ha spinta a venire e a restare fino all’inevitabile giorno del ritorno. Allora approderò vicino al porto, dove le navi attraccano, dove le navi sciolgono le vele al vento. Conoscerò donne di malaffare e assassini e desidererò Valentina fluenti chiome d’oro. Ora però, accavallate le gambe, mi siede accanto Valentina testa di catrame, bramata prostituta. Le mie labbra si schiudono, ancora un poco e la crederò mia – io sono suo e m’invischia, me, uccello di mare, che non posso sottrarmi al suo mortale abbraccio: è la vita…

Valentina, bacio le tue roventi dolci labbra e so che finirò come un falò, un mucchietto di cenere in un vicolo tra i dock. Valentina testa di pece, tu sei il vizio che ci ucciderà, l’alcool e il fumo non sono che due nei sui tuoi seni, tu sei il vizio in apparenza assurdo, la strada, la meretrice, Maddalena.
In fondo alla tua mente incontrerò Marsiglia, che mi strangolerà con il suo rosso laccio. Allora arriverà Valentina fluenti chiome d’oro sopra l’infinito mare di luce, là dove sboccerà per noi un orgasmo eterno.



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