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di Cristina Campanello Centro Alzheimer P.O. Passirana
E’ boom di “Wii runners” - sportivi da salotto - che, armati di console e scarpette, si allenano in casa davanti alla tv. Sono molti, sono insospettabili ex sedentari, e sono in grado di macinare chilometri su chilometri (sempre in casa ovviamente).
Proprio da quì sorgono i dubbi da parte dei “puristi” del running che praticano la disciplina della corsa all’aperto. Il punto è proprio questo: andare oltre le perplessità e confrontarsi col dato di fatto rappresentato dalla diffusione rapida di questo nuovo tipo di allenamento alla corsa. Il quotidiano inglese Sun riporta, ad esempio, la notizia dell’esponenziale aumento di consulti medici relativi a infortuni tra gli utenti della console. In particolare è stata catalogato come “Wii- knee” l’infortunio al legamento del ginocchio a seguito dell’utilizzo del Wii Fit, cioè del programma che comprende anche il running (chiamato jogging).
A lanciare l’allarme sono stati i medici del servizio sanitario inglese e in particolare un esperto traumatologo, il dottor Dev Mukerjee, il quale lamenta una certa impreparazione da parte dell’utenza nell’approccio all’allenamento podistico casalingo.
In pratica il “neorunner” corre sul posto sotto ausilio di un personal trainer virtuale che, pur spronandolo a superare i concorrenti, non può dare consigli personalizzati e qualitativamente adeguati.
Una considerazione d’obbligo: è difficile pensare che per un runner classico la console Wii Fit possa sostituire la corsa all’aperto o il tapis roulant.
La novità è che gli interessati sono persone che non hanno quasi mai provato a correre all’aperto se non occasionalmente. Come sostiene John Bingham, uno dei maggiori giornalisti sportivi americani, si tratta delle persone che hanno tentato in alcune occasioni di cimentarsi con la corsa ma che per svariati motivi non sono riusciti a continuare. Qual è il risultato? Se il neorunner alle prime armi si fa prendere dall’entusiasmo, e ciò capita spesso, esagera e si fa male esattamente alla stessa stregua di un runner “classico”.
La naturale diffidenza per i “Wii runners” si può superare considerando proprio gli infortuni.
Al di là delle evidenti differenze logistiche tra le due categorie di runners, si può considerare il Wii Knee esattamente come un’infiammazione del tendine rotuleo o a una distorsione ai legamenti per un corridore classico.
Partendo da questo punto comune bisognerebbe cercare di educare questi nuovi runner a un training più “calibrato” e non basato esclusivamente sui “consigli” di un allenatore virtuale. Non dovremmo trattarli con sufficienza ma incoraggiarli alla pratica aerobica, fornendo loro quei validi consigli che derivano da anni di esperienza sul campo. Per correre in maniera sana servono un riscaldamento adeguato, scarpe adatte, un buon streching e soprattutto gradualità nei chilometri percorsi.
In questa prima fase di reciproca conoscenza, non vanno fatti paragoni con altre categorie di corridori come i triatleti o gli skyrunners. Bisogna far passare in maniera calibrata la nostra passione sperando che i neorunner si possano evolvere, soprattutto nei mesi estivi, in podisti veri e propri. Potrebbe essere gratificante, sia a livello personale che ai fini della crescita del “movimento running”, attingere da un bacino d’utenza fino a oggi impensabile, facendo leva sulle qualità che si riconoscono ad ogni runner di lungo corso: pazienza, considerazione, umiltà e un pizzico di malizia. La stessa malizia con la quale si incentiva un “Wii runners” a spostarsi da una dimensione domestica a una gara cittadina di breve durata, come ad esempio una 5 chilometri non competitiva. In questi contesti si sperimenta, infatti, cosa vuol dire correre, gareggiando con altri agonisti per un premio finale che gratifica lo spirito e l’autostima che è presente in ognuno di noi.