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Conosco un anatroccolo
che in testa ha un bernoccolo
saltella in un catino
e sembra un damerino.
Fa proprio un gran effetto
che stupisce anche un folletto
e stupisce anche tre gobbi
che riposano per hobby.
E mentre cammino mi guardo un pò intorno
e che meraviglia... vedo un liocorno
con gli occhi rivolti là dove c'è il mare
e una scia bianca che lascia la nave.
Sapete, il mio babbo è orologiaio
mentre mio nonno fa il portinaio.
Nel nostro giardino c'è anche una quaglia
e là nella stalla un asino raglia.
Mi sono sporcato, dov'è il sapone?
Lo trovo vicino, pensate... al torrone!
Con sta filastrocca mi viene da urlare
ho pure un gran sacco che devo svuotare.
E se tutto questo senso non ha
forse un sorriso strappare potrà.
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI APPROVA LA CARTA EUROPEA DELLE LINGUE REGIONALI
Dopo quasi mezzo secolo si torna ufficialmente a parlare ed a insegnare gli idiomi locali (o dialetti o varietà linguistica), segnale di un riavvicinamento della cultura e della storia anche a livello didattico. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato in via definitiva la Carta europea delle lingue regionali. Ciò vuol dire, nella pratica , che nelle scuole presto sarà possibile insegnare anche il sardo, il friulano, l'albanese, il ladino, il greco , il croato, il catalano, il germanico, lo sloveno, il francese, il franco-