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Una questione di endorfine.
Chi vuol’essere felice? Praticamente tutti.
Chi ha pensato che l’attività fisica può aiutare nella ricerca della felicità?
Intuitivamente lo pensiamo in molti, ma recentemente si è scoperto che esiste un vero fondamento biologico a quello che empiricamente proviamo durante e dopo una corsa.La spiegazione risiede nella parola “endorfine” cioè quegli ormoni che “uccidono” il dolore. Il meccanismo è semplice: quando si inizia una corsa il nostro organismo sa già di “incontrare” qualche dolorino e automaticamente si difende con la produzione di endorfine. Tuttavia il meccanismo ha un suo limite: se la corsa è troppo dura sopravviene lo sforzo intenso dovuto alla produzione di acido lattico il quale momentaneamente attenua la forza delle endorfine.
Secondo il famoso olimpionico e allenatore Jeff Galloway basta prendersi delle pause durante la corsa introducendo delle brevi camminate per poi riprendere a correre (run-walk-run). In questo modo il meccanismo di produzione delle endorfine ha il sopravvento producendo una sensazione di piacevole “tonicità”.
Proviamo ora, in base ai numerosi studi effettuati sul running, ad analizzare ed a spiegare fisiologicamente cosa accade. Quando il ritmo della nostra corsa è corretto (anche in base al sistema run-walk-run) la parte creativa/intuitiva sita a destra del cervello può fornire un senso di libertà assimilabile a una sensazione di pace interiore. Questo spesso porta a visualizzare immagini, ispirazioni, idee creative, soluzioni a problemi, e produce un totale rilassamento che ci accompagnerà per il resto della giornata ...
Provare per credere.
A cura di Cristina Campanello Centro Alzheimer P.O. Passirana